La maggior parte dei casi di infertilità maschile è causata da diversi fattori: basso numero di spermatozoi nell'eiaculato, scarso movimento spermatico, da una morfologia spermatica anormale e dalla mancanza dei meccanismi molecolari responsabili della penetrazione degli spermatozoi negli ovociti. La tecnica dell'iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi (ICSI) ha risolto la maggior parte di questi problemi. Un ostacolo persiste anche con la tecnica ICSI ovvero il danno alla struttura della molecola del DNA dello sperma, noto come frammentazione del DNA dello sperma..
Nel 2005 un gruppo di ricercatori italiani, coordinati dalla clinica MAR&Gen dal Dr. Jan Tesarik, ha pubblicato dati che mostrano che la frammentazione del DNA spermatico può essere significativamente ridotta da un trattamento orale di uomini affetti con alte dosi di antiossidanti (vitamine C ed E) per 2 -3 mesi. I dati, pubblicati sul Journal of Andrology, sono stati successivamente confermati da diversi studi indipendenti. Un miglioramento significativo degli esiti dell'ICSI è risultato da questo pretrattamento. In un successivo studio dello stesso gruppo, pubblicato nello stesso anno sulla rivista Human Reproduction, gli autori hanno dimostrato un significativo miglioramento degli esiti dell'ICSI utilizzando spermatozoi estratti dal testicolo invece di spermatozoi eiaculati.